I gatti

Vengono silenziosi,

i gatti: sull’erba

lucida, sotto

il cielo scuro.

Da una terra

– il paese dei gatti –

illogica e immorale,

portano annunci

e piccole risa.

Pian piano

tutto s’illumina,

si anima di vita. Il mondo

si fa morbido.

Silenzio

Tutto dorme.

Il silenzio ti entra dentro.

La voce risuona sorda, un urlo

è uno stupro.

E’ un silenzio che assorda

anche la luce del sole.

Avvolge di fitta nebbia

gli scarsi richiami

nell’aria immobile,

i pensieri, le sensazioni.

Per trovare vita

bisogna scavare nel fango,

giù nel regno dei funghi

e delle muffe, percorso

di bave di lumache di vermi.

 

 

Pubblicità

Lo scudo

Ripara il tuo corpo

con un lucido scudo: che non possa

ferire la sua sorda risonanza.

La baldanza

dei muscoli tesi, lucidati

d’aspro sudore d’organi

in frizione assordante.

La crepa delle labbra

che lascia uscire umori

velenosi di umide dolcezze.

E più di tutto, la distesa

terribile della pelle,

che sguscia odori

di foresta, grotta, stagno.

Canta il tuo corpo in toni accesi:

ho per te uno scudo che smorza,

regola il ribattere dei plessi

in una musica buona

di bellezza.

I fiori

Oggi il mondo è rovesciato:

sopra, un terreno grigio

di nubi, sotto verdeggia

il cielo e ha stelle gialle

che puoi anche toccare

– ma non devi, se saggio:

spegneresti il loro canto

segreto.

Oggi le radici da lassù

guardano le stelle: tutto

è possibile, anche

la felicità.