Ringraziamento per il buon gusto

Sabato scorso, approfittando della splendida giornata di sole, sono andato ai Piani di Invrea con un amico.

Per chi non lo conoscesse, è un posto davvero splendido, una lunghissima passeggiata a mare tra Cogoleto e Varazze, ricavata sul tracciato di una vecchia ferrovia. E sì, ci sono anche le gallerie!

Ho fatto il pieno di sole e di vento, di goccerelline d’acqua salata (il mare era grosso), di profumi e colori (in Liguria la primavera è già iniziata, molti fiori già sbocciati). Soprattutto, ho ascoltato attentamente la voce del mare, quel giorno mugghiante, profonda e possente. La voce di un vecchio dio saggio.

Bello rigenerato, sono andato col mio amico in un piccolo bar (l’unico aperto d’inverno) per completare l’opera con una bella cioccolata calda. Mangiare una cioccolata calda col sole negli occhi e il mare nelle orecchie, i capelli scompigliati dal vento, è un’esperienza davvero meravigliosa!

Poteva questa beatitudine essere turbata? Ebbene sì, qualcosa la turbò. Ecco che al tavolino di fianco al nostro, lasciato libero da due distinte (e molto liguri) signore, prende posto una giovane fucsia. Avete capito bene, fucsia. Come definirla altrimenti, dal momento che di quel colore aveva tutto, cioè nell’ordine, dal basso all’alto: stivaletti collant minigonna giubbottino rossetto capelli?

Dopo forse un minuto, questa sinistra imitazione di Lady Gaga si rivela essere solo l’avanguardia di un’orda di rozzi d’ambo i sessi, malvestiti anch’essi ma non appariscenti quanto il clone, che uno dopo l’altro la raggiungono. Ben presto il rumore del mare viene soverchiato dagli schiamazzi di quest’improbabile adunata.

Allora, dopo averli osservati un bel po’ con sguardo antropologico, mi sono rivolto al sole che stava declinando, e facendogli un bel sorriso l’ho ringraziato del dono prezioso che mi aveva concesso, negandolo invece a quei poveri sfortunati.

“Caro sole, ringrazio l’universo per avermi dato il buon gusto!”

 

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